Il passato è una terra straniera, Gianrico Carofiglio

>> giovedì 4 giugno 2009


La storia è ben costruita, i personaggi sono credibili, le considerazioni (come quella che allego sulla manipolazione) interessanti, tuttavia come negli altri suoi romanzi c’è qualcosa che manca e che rende impari il confronto con i suoi colleghi di genere più blasonati. Probabilmente manca il ritmo, la capacità di tenere incollato il lettore.

Manipolare le carte, manipolare gli oggetti sono cose che vanno molto al di là del semplice gesto di destrezza. La vera abilità del prestigiatore consiste nella capacità di influenzare le menti. E fare un gioco di prestigio riuscito significa creare una realtà. Una realtà alternativa dove sei tu a stabilire le regole. (…) Se qualcuno dice che la vita non è una continua sequenza di manipolazioni, o è un bugiardo o è un cretino. La vera differenza non è fra manipolare e non manipolare. La differenza è tra manipolare consapevolmente e manipolare inconsapevolmente. Pensa ad un tizio sposato da poco. Una sera torna a casa e dice alla moglie di essere stato invitato ad una rimpatriata di vecchi amici. Le dispiace se lui esce? No, se lui ne ha voglia, dice lei dopo una breve esitazione, con una faccia che esprime il contrario di quello che ha detto a parole. Se non vuoi rimango a casa, replica lui. No, no, vai pure, ripete lei a parole. La sua faccia però dice: è chiaro che non ti importa di me se vuoi uscire da solo. Lui allora è a disagio, perché riceve due messaggi contraddittori, e si innervosisce. Insiste a dire che non è indispensabile e che può rimanere a casa; e lei insite a dire, a parole, che può andare. Alla fine lui, sentendosi in colpa, decide di non uscire. Non potrà accusarla di averlo costretto, perché lei gli ha detto che se voleva, poteva uscire. Non potrà lamentarsi perché è stato lui a decidere di non uscire. E questo lo farà sentire a disagio. Lei lo ha manipolato, ma nessuno dei due lo sa a livello cosciente. (…)
I giochi di prestigio, o il barare alle carte, sono una metafora della realtà quotidiana, dei rapporti tra le persone. (…) Le intenzioni vere sono diverse da quelle dichiarate.

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Lettura di Sciascia in biblioteca

5 Marzo ore 20,30, Biblioteca Castiglione delle Stiviere

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