Chiedi alla polvere, John Fante

>> martedì 29 dicembre 2009

Le storie d’amore più sofferte sono quelle in cui si incontrano persone enormemente diverse. Lui, scrittore squattrinato ma di gran potenziale successo, non riesce a capire come lei resti insensibile alle sue qualità e continui ad essere innamorata di un individuo mediocre che peraltro la rifiuta. La sofferenza per la meta irraggiungibile è la fonte di ispirazione per il meritato riscatto. Un amore per quanto sia grande non può bastare per due. E se tra due persone la scintilla non scatta subito bilaterale non scatta più, nonostante tutto l’impegno che una delle due possa metterci. E’ una legge universale e irreversibile: nel libro è ben evidente e la grande qualità dell’autore è quella di unire dolore, ironia e poesia nella descrizione di personaggi e situazioni.

Non rividi Camilla per una settimana. Nel frattempo ricevetti una lettera di Sammy che mi ringraziava delle correzioni. Sammy, il suo vero amore. Mi diede anche qualche consiglio su come trattare la piccola spick. Non era una cattiva ragazza, anzi quando si spegneva la luce era proprio bravina, ma sa qual è il suo guaio, signor Bandini? Il suo guaio è che lei non sa come prenderla. Lei è troppo gentile con quella ragazza. Lei non capisce le donne messicane. Non sono abituate a essere trattate come esseri umani. Se si è troppo gentili con loro, se ne approfittano.
(…)
Lei era come le notti calme e come gli alberi di eucalipto, le stelle del deserto, la terra e il cielo, e come la nebbia fuori, mentre io ero venuto lì con l’unico scopo di diventare uno scrittore, di arricchirmi, di farmi un nome e altre scemenze del genere. Lei era tanto più in gamba di me, tanto più onesta, che provai ribrezzo di me stesso e non riuscii a sostenere il suo sguardo.

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Fideg, Paolo Colagrande

>> sabato 26 dicembre 2009

Più che un romanzo è un collage di divagazioni che dovrebbero essere ironiche e umoristiche sulla letteratura e gli scrittori. L’obiettivo non mi sembra raggiunto: si ride poco e ci si annoia parecchio. Ogni tanto, comunque, c’è qualche idea interessante.

A proposito, il pirellone e le cotolette mi mettono il pessimismo, anche la scala e l’happy hour, per non parlare dei lunghi navigli e dell’amaro milano da bere, o della fabbrica del duomo che nella più recente rappresentazione onirica è una fabbrica di souvenir di plastica vinilica a forma di duomo di milano con su una madunina sempre di plastica vinilica però colorata d’oro che le dai due giri e suona il carillon, due maroni, dico io ad alta voce agli esponenti del partito dell’umorismo estetico, voi e la milano da bere e la fabbrica del duomo e gli stabilimenti industriali nei paesi tutti all’imperativo, carugate, bollate lambrate usmate cogliate segrate solbiate liscate cesate garbagnate novate vimercate limbiate carnate segagliate gavirate, almeno ci fosse anche riposate e piollate ma figurai se c’è.

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Lettura di Sciascia in biblioteca

5 Marzo ore 20,30, Biblioteca Castiglione delle Stiviere

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