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>> lunedì 4 maggio 2009

Leggere libri è un’operazione lenta, impegnativa, solitaria e forse un po’ fuori moda.
Ho iniziato quando avevo 10 anni con l’enciclopedia Conoscere, 22 volumi semplici nel linguaggio e magnificamente illustrati. La usavo per le ricerche scolastiche ma anche per il solo piacere di sfogliarla. Un’estate, poco prima che lo zio che ce l’aveva prestata se la riprendesse per utilizzarla con i figli, l’ho letta tutta, dalla prima all’ultima pagina. E’ stato il libro più lungo che abbia mai letto.
Da allora ne sono seguiti tanti altri, di tutti i generi e degli autori più disparati. Tutti accomunati dal piacere fisico che mi suscitavano per le vite che riuscivo a conoscere, per le situazioni e le emozioni che sperimentavo, per le conoscenze che acquisivo. Per i successivi dieci anni sono stato un lettore assiduo. Con l’inizio dell’Università e il successivo lavoro, la lettura è diventata sempre più funzionale e i libri si sono via via diradati e, ahimè, azzerati.
Nel 2007 la svolta. Spinto dalla ricerca di quel piacere perduto ho ripreso a leggere e a tenere traccia dei libri che leggevo, conservando le parti (testi, frasi, pagine) che mi lasciavano qualcosa. Qualche mese fa ho iniziato a partecipare al gruppo lettori che ruota attorno alla biblioteca comunale ed è stata un’esperienza nuova e interessante perché la discussione sul libro del mese completa la fruizione di un’opera arricchendola di punti di vista diversi, di interpretazioni inaspettate, di dettagli trascurati. E poi il confronto con gli altri fa scaturire nuove proposte di lettura nella maniera a me più congeniale. Leggere è impegnativo e il tempo è limitato. Proprio per questo risulta essenziale che la scelta sia oculata. Nella scelta di un libro non mi interessa la trama che anzi cerco di evitare di leggere per non farmi influenzare e per non perdere il piacere di scoprirla parola per parola. Mi interessa il consiglio dell’altro, il sapere che quel libro gli è piaciuto, gli ha procurato delle emozioni e quali. Le emozioni, più delle note di copertina, possono avvicinare ad un testo sconosciuto e se l’autore è bravo, la trama diventa solo un pretesto.
L’attuale stadio della mia evoluzione di lettore è quello in cui desidero condividere i testi che leggo presentandoli come causa di un cambiamento (il mio) in termini di nuovi punti di vista, originali sintesi del significato della vita, prospettive inaspettate.
L’obiettivo è duplice: allargare la base di discussione e confronto, tenere memoria dei passaggi di testo in cui l’autore infonde l’anima del suo messaggio.

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Lettura di Sciascia in biblioteca

5 Marzo ore 20,30, Biblioteca Castiglione delle Stiviere

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