Pattuglia Bravo Two Zero - Andy McNab

>> sabato 4 settembre 2010

E' il resoconto di una missione che si è svolta effetivamente in Iraq durante la guerra del Golfo. L'autore comanda la pattuglia che, atterrata in territorio nemico, ha il compito di tagliare vie di comunicazione e mettere fuori uso rampe di lancio degli Scud. Subito scoperti, la missione diventa un'odissea tragica in cui tre di loro non ce la faranno. Scritto con un linguaggio semplice e diretto, la prima metà del libro affronta la corsa per la sopravvivenza e la seconda, le torture che seguono alla cattura. Alla fine emerge un importante  messaggio: si vince con la testa e non con il corpo.

Guardò con un occhio solo. Perfino una luce debolissima può turbare la tua visione notturna, e il processo deve ricominciare. Se devi guardare qualcosa devi chiudere l'occhio con cui prendi la mira, l'occhio dominante, e guardare con l'altro. Così ti resta in serbo il 50 per cento della visione notturna, ed è nell'occhio migliore.
Ci disponemmo a difesa coprendo l'intero arco a 360 gradi. Per i dieci minuti seguenti non facemmo assolutamente nulla. Eravamo usciti da un veicolo rumoroso e puzzolente dove si era svolta un'attività frenetica. Bisogna dare al proprio corpo la possibilità di sintonizzarsi con il proprio ambiente. Bisogna adattarsi ai suoni, ai rumori, alla vista e ai cambiamenti di clima e terreno.
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Il corpo ha un termostato, situato in un piccolo lembo di tessuto nervoso alla base del cervello, che controlla la produzione o la dispersione di calore nell'intero organismo per mantenere una temperatura costante. Quando il corpo comincia ad andare in ipotermia, il termostato reagisce ordinando di sottrarre calore alle estremità per convogliarlo verso il centro. Le mani e i piedi cominciano ad irrigidirsi. Mentre la temperatura interna scende, il centro sottrae calore alla testa. Quando ciò avviene, la circolazione rallenta e la vittima non riceve l'ossigeno o lo zucchero di cui il cervello ha bisogno: lo zucchero di cui normalmente il cervello si nutre viene bruciato per produrre calore. Man mano che il cervello comincia a rallentare, il corpo smette di tremare e inizia un comportamento irrazionale. Questo è un chiaro segno di pericolo, ma è difficile da riconoscere in se stessi, perchè uno dei primi effetti dell'ipotermia è la perdita di volontà. Si smette di tremare e di preoccuparsi. In effetti si sta morendo, ma la cosa non potrebbe interessarci di meno.
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C'è una tecnica usata dai venditori molto sagaci per strapparti la dichiarazione che vuoi comprare il prodotto. Si chiama...qualcosa come "pausa creativa". L'ha spiegata Victor Kiam in uno dei suoi libri: quando una trattativa era al culmine, lui si interrompeva e faceva una pausa, e se la persona cui stava cercando di vendere qualcosa sentiva la necessità di continuare la conversazione in quel silenzio, lui sapeva di essere riuscito a vendergli il prodotto. L'antagonista sentiva di dover fare qualcosa, cioè in pratica comprare.
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Un colpo particolarmente forte mi raggiunse alla mascella, appena sopra i denti. Tra la punta del fucile e due dei miei molari posteriori c'era solo la pelle della guancia. Sentii i denti rompersi e andare in pezzi, quindi il dolore mi sopraffece. Ero a terra, e urlavo come un pazzo. Cercai di sputare i frammenti, ma avevo la bocca troppo gonfia e insensibile. Non riuscivo a deglutire. Nell'attimo in cui la mia lingua toccò i moncherini molli e aguzzi, svenni.

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Lettura di Sciascia in biblioteca

5 Marzo ore 20,30, Biblioteca Castiglione delle Stiviere

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