Canti del Caos, Antonio Moresco

>> giovedì 5 novembre 2009

Ci sono libri che dividono i lettori in due partiti ben distinti (i detrattori e gli entusiastici) che si contrappongono accanitamente. Mi è capitato di scegliere di leggere un libro (Caos Calmo) proprio spinto dalla curiosità di capire chi delle due fazioni numericamente equivalenti, avesse ragione. In quell’occasione sono stato fortunato perché il romanzo di Veronesi è a mio avviso uno dei più bei libri che siano stati scritti negli ultimi anni. Con lo stesso approccio mi sono avvicinato all’opera di Moresco ma in questo caso l’esito è stato diverso. E’ un romanzo che definirei “felliniano” se con questo aggettivo si può indicare qualcosa di onirico, sovrabbondante, eccessivo, spiazzante, iperbolico. Ma tutto sommato inconcludente, un puro esercizio di stile e alla fine noioso e inutile. In più di mille pagine si fa fatica a trovare qualcosa che meriti di essere trascritto.

“Il mio tempo è finito. E’ cominciato il mio” penso penserò un istante prima che penserà, nella luce nera che sarà, nel mio cervello seminale increato che sarà, un istante prima che sarà, che sorriderà, che sorriderà, che sorriderà, che nell’increato sorriderà.

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Lettura di Sciascia in biblioteca

5 Marzo ore 20,30, Biblioteca Castiglione delle Stiviere

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