Mia sorella è una foca monaca, Christian Frascella

>> mercoledì 12 agosto 2009


Il libro scorre via molto facilmente merito di una storia semplice e di dialoghi molto ben fatti, disseminato di battute divertenti ma anche di spunti di riflessione. E’ il passaggio dall’adolescenza all’età adulta di uno sbruffone intelligente che cresce commettendo gli errori e subendone fino in fondo le conseguenze. Superficiale la descrizione dei personaggi (più che altro bersaglio di battute dell’io narrante del protagonista). Non si capisce come mai Lei si innamora di Lui. Molto interessante, e quasi un documento sociologico, la descrizione dell’ambiente, delle relazioni e del lavoro in fabbrica.

“A proposito del bacio… Volevo dirti che mi dispiace se t’ha dato tanto fastidio. E che mi piaci. Mi piaci molto, okay? Parecchio” Tentai di assumere un’aria più serena, mentre il cuore mi rombava nelle orecchie. “E non ho resistito”.
Sono certo di averla vista arrossire per un attimo. Ma poi parlò con lo stesso tono di prima. “Anche tu un po’ mi piaci. Non so come mai, però è così”. Stavo per saltarle addosso quando lei aggiunse: “ma sei solo un ragazzino. Un immaturo. E patetico, anche. Come se il mondo ti dovesse qualcosa. Come se tutti ti dovessero qualcosa”. Scosse il capo. “E non sei ancora pronto per capire che non è così”.
Mi sentii morire. Il sangue ghiacciato nel forno di luglio. Ora non ero più nessun attore in nessunissimo film. Proprio non mi veniva. Ero solo me stesso e non era poi così bello, essere solo se stessi in quel momento.
“Cerca di non combinare più tanti casini”, disse, cercando e trovando la mia mano. “E stammi bene”.
Ci fu quella stretta, che non concludeva niente perché niente era mai iniziato, e che nulla anticipava, perché tutto era già finito.
Pensai di dire “posso cambiare”, oppure “dammi tempo”, ma quelle erano frasi da ex, così non dissi niente. Lei spense la sigaretta, fece un ultimo cenno di saluto e rientrò.
Io me ne andai come le altre volte, con la sola differenza che, a un certo punto, mi fermai appoggiando la testa e un braccio al muro, e rimasi così per un po’, pensieroso, a guardare l’asfalto sotto il sole, fino a che consumai tutti i pensieri possibili, e me ne tornai a casa.

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Lettura di Sciascia in biblioteca

5 Marzo ore 20,30, Biblioteca Castiglione delle Stiviere

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