Chesil Beach, Ian McEwan
>> domenica 21 giugno 2009
I sentimenti dei due giovani coniugi alla loro prima notte di nozze sono descritti con una profondità unica. E soprattutto è analizzato molto bene il conflitto che deciderà del loro futuro. Il messaggio è universale. A tutti sarà capitato di amare una persona e affrontare un litigio che può distruggere in breve un legame pazientemente costruito nel tempo. Solo con la maturità e la pazienza che gli anni e l’esperienza portano, si può avere la capacità di mettere da parte il proprio orgoglio, ripercorrere i propri passi, decidere lucidamente se il legame è realmente importante e comportarsi di conseguenza.
La collera di lui sdoganò la sua e all’improvviso Florence credette di aver capito la natura del loro problema: erano troppo educati, repressi, timorosi, si affrontavano sempre in punta di piedi, sottovoce, rimandando, assentendo. Si conoscevano pochissimo, e non avrebbero fatto grandi progressi in tal senso data l’imbottitura di premuroso silenzio con cui smussavano le rispettive identità, bendandosi gli occhi e impantanandosi sempre di più. Avevano avuto il terrore di contraddirsi e adesso la rabbia di Edward la faceva sentire libera. Voleva ferirlo, infliggergli un castigo al solo scopo di manifestare la propria differenza. Quell’impulso, quasi un fremito devastatore, le era talmente sconosciuto da coglierla del tutto priva di difese.
(…)
Ecco come il corso di tutta una vita può dipendere … dal non fare qualcosa. A Chesil Beach Edward avrebbe potuto richiamare Florence, o seguirla. Non sapeva, e nemmeno avrebbe voluto scoprilo, che correndo lontano, sicura, nella sua disperazione, di essere sul punto di perderlo, Florence non si era mai sentita tanto innamorata e sgomenta, e che il suono della sua voce l’avrebbe raggiunta come una salvezza, che si sarebbe senz’altro voltata.
La collera di lui sdoganò la sua e all’improvviso Florence credette di aver capito la natura del loro problema: erano troppo educati, repressi, timorosi, si affrontavano sempre in punta di piedi, sottovoce, rimandando, assentendo. Si conoscevano pochissimo, e non avrebbero fatto grandi progressi in tal senso data l’imbottitura di premuroso silenzio con cui smussavano le rispettive identità, bendandosi gli occhi e impantanandosi sempre di più. Avevano avuto il terrore di contraddirsi e adesso la rabbia di Edward la faceva sentire libera. Voleva ferirlo, infliggergli un castigo al solo scopo di manifestare la propria differenza. Quell’impulso, quasi un fremito devastatore, le era talmente sconosciuto da coglierla del tutto priva di difese.
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Ecco come il corso di tutta una vita può dipendere … dal non fare qualcosa. A Chesil Beach Edward avrebbe potuto richiamare Florence, o seguirla. Non sapeva, e nemmeno avrebbe voluto scoprilo, che correndo lontano, sicura, nella sua disperazione, di essere sul punto di perderlo, Florence non si era mai sentita tanto innamorata e sgomenta, e che il suono della sua voce l’avrebbe raggiunta come una salvezza, che si sarebbe senz’altro voltata.
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