Qualcuno con cui correre, David Grossman
>> lunedì 11 maggio 2009
Bella la descrizione della storia d’amore tra i due ragazzi. Delicata e non scontata.
Provava una sensazione nuova, sconcertante, strana. Come se qualcuno si fosse intrufolato nella sua anima e avesse cominciato vertiginosamente ad arredarla, a spostare tavoli pesanti, a buttare fuori armadi vecchi e pieni di muffa, a introdurre mobili leggeri e flessibili, di bambù.
Commento del Gruppo Lettori
I lettori si sono divisi: alcuni hanno considerato Grossman un grande scrittore, molto delicato e profondo nella descrizione dei sentimenti. Solo in apparenza il libro sembra un romanzo per ragazzi, in realtà è molto introspettivo e pur avendo la struttura tipica del romanzo d’avventura per adolescenti, affronta molte situazioni tipiche del mondo dell’adolescenza (rapporto con i genitori, la droga, le scelte trasgressive, ma anche gli ideali, i sogni) con una scrittura molto raffinata e complessa. Molto appassionante è stata la trasformazione del protagonista Assaf che nel corso della vicenda ha preso coscienza di sé e del senso da dare alla sua vita. L’autore fa intravedere, attraverso i cambiamenti dei due protagonisti, la possibilità di un nuovo umanesimo, che costruisca nuovi rapporti basati sull’empatia e sulla sincerità.
Secondo altri la vicenda risulta artificiosa e poco credibile nella narrazione delle situazioni in cui si trovano i due ragazzi e nella presentazione di alcuni personaggi, di cui si fatica ad attribuire un ruolo determinato e coerente (come per esempio il personaggio di suor Teodora). Il romanzo è apparso esagerato nella descrizione dei sentimenti e nella narrazione prolissa ed eccessiva; la lettura è quindi risultata monotona e priva di stimolo.
Secondo altri la vicenda risulta artificiosa e poco credibile nella narrazione delle situazioni in cui si trovano i due ragazzi e nella presentazione di alcuni personaggi, di cui si fatica ad attribuire un ruolo determinato e coerente (come per esempio il personaggio di suor Teodora). Il romanzo è apparso esagerato nella descrizione dei sentimenti e nella narrazione prolissa ed eccessiva; la lettura è quindi risultata monotona e priva di stimolo.
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