domenica 9 agosto 2009

I figli della mezzanotte, Salman Rushdie



Nel libro l’autore intreccia la storia del protagonista (uno dei mille nati alla mezzanotte della proclamazione dell’indipendenza dell’India nel 1947) con le vicende politiche di India e Pakistan che risulterebbero essere influenzate proprio dai poteri particolari di cui è dotato (la capacità di leggere nelle menti umane). I piani narrativi, il presente e il passato, l’io narrante e la terza persona si intrecciano in un insieme che necessita una lettura attenta. Eccessivamente verboso e prolisso, è interessante per alcune descrizioni (quella del sogno sulla morte incute veramente paura) e considerazioni sulla vita.

La realtà è un fatto di prospettive; quanto più te ne allontani, tanto più il passato ti pare concreto e plausibile – ma come ti avvicini al presente, esso ti sembra inevitabilmente sempre più incredibile. Immaginate di trovarvi in un grande cinema, seduti all’inizio in una delle ultime file, e poi di venire avanti a poco a poco, una fila dopo l’altra, fino quasi a premere il naso contro lo schermo. A poco a poco i volti dei divi si dissolvono in una grana danzante; i più piccoli particolari assumono proporzioni grottesche; l’illusione svanisce – o meglio, risulta evidente che è proprio l’illusione la realtà.

La verità della memoria, perché la memoria ha una sua verità particolare. Seleziona, elimina, modifica, esagera, minimizza, glorifica e anche diffama; ma alla fine crea una propria realtà, una propria versione eterogenea ma di solito coerente, degli eventi e nessun essere umano sano di mente si fida mai della versione di qualcun altro più che della propria.

Nessun colore tranne il verde e il nero i muri sono verdi il cielo è nero (non c’è tetto) le stelle sono verdi la Vedova è verde ma i sui capelli sono neri come il nero. La Vedova siede su un’altissima sedia, la sedia è verde il fondo è nero i capelli della Vedova hanno la scriminatura in mezzo è verde sulla sinistra e nera sulla destra. Alta come il cielo la sedia è verde il fondo è nero il braccio della Vedova è lungo come la morte la sua pelle è verde le sue unghie sono lunghe e aguzze e nere. Tra i muri i bambini verdi i muri sono verdi il braccio della Vedova cala serpeggiando il serpente è verde i bambini strillano le unghie sono nere graffiano il braccio della Vedova è alla loro caccia i bambini scappano e strillano la mano della vedova si arriccia intorno a loro verde e nera. Ora ad uno ad uno gli mmff dei bambini vengono soffocati la mano della vedova sta sollevando uno ad uno i bambini verdi il loro sangue è nero liberato da unghie taglienti schizza nero sui muri (verdi) mentre ad uno ad uno la mano arricciata solleva i bambini in alto sino al cielo il cielo è nero non ci sono stelle la Vedova ride la sua lingua è verde ma vedete i suoi denti sono neri. E i bambini strapazzati a metà nelle mani della Vedova che arrotolando arrotolando mezzi bambini li arrotola in tanti palline le palline sono verdi la notte è nera. E le palline volano nella notte tra i muri i bambini strillano mentre ad uno ad uno la mano della Vedova.

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